Categorie
BLOG

Musica E Rumore Lolloflow – Matteo Paolillo

Una nuova produzione targata Lolloflow è in uscita per il 25 Febbraio su tutte le piattaforme digitale. Musica e Rumore scritta e prodotta da Lolloflow è cantata in collaborazione con Matteo Polillo.

La canzone Musica E Rumore nasce da un momento di forte introspezione dell’artista, ispirato da un periodo negativo dovuto all’isolamento forzato imposto dal Covid, dalle misure restrittive, ma anche da una perdita familiare molto sentita.

Così nasce il brano Musica e Rumore, prodotta diversi mesi fa e successivamente riprese per il lancio che sarà accompagnato, a breve da un videoclip.

La collaborazione con Matteo Paolillo non è una novità in quanto i due sono amici e hanno diversi progetti in comune: collaborano da tempo sulla creazione di brano musicali come quelli che abbiamo ascoltato nella serie di Mare Fuori come ad esempio la sigla ‘O Mar For, così come nella produzione delle canzoni di Matteo Paolillo. Inoltre, Lorenzo e Matteo insieme a PJ, Pietro Jellinek compongono il gruppo denominato Suba Crew.

Musica e Rumore testo

Un brano diverso che vi farà ballare e che racchiude in se, nelle parole del testo, la tristezza insieme alla voglia di riscatto. Un modo per non piegarsi di fronte al dolore e alle sconfitte: un brano che insegna “la positività” e che ci dice che la vita va vissuta, nonostante tutto… questo è Musica e Rumore.

1 Strofa Lolloflow:
Dai non andate via
proprio ora
che qua a casa mia
la malinconia
sale ancora
ma dai che vuoi che sia
dicevano c’ è tempo ma adesso
dove sei? Dove sei? Oooh
nei tuoi occhi perdo il riflesso
non ci sei. Non ci sei. Oooh
Grido scrivo però poi lo accetto oh
musica leggera da depresso oh
Balla a tempo che così vivrai
ooooh wooo

Musica e rumore….

Ritornello:
Io lascerò
che sia il vuoto a cantare uh yeah
io Lascerò
che sia il tempo a cambiare uh yeah

2 Strofa Lolloflow:
Fa così freddo non sembra l’estate
resto senza pare (paranoie)
servirebbe il mare e ok
non ci possiamo abbracciare
ma faccio come mi pare
Un’ altra notte in studio
dove fingo di viaggiare
ho acceso il cuore
per scrivere una canzone
c’ ho le palpitazioni e non trovo manco (neanche) le parole
mascherandolo sta volta col contesto
tu mi facevi stare bene ma sai che non lo ammetto e ok

Strofa Icaro:
Sai che non lo ammetto
mi chiedi la foto non come sto adesso
mi serve un pretesto
per farmi del male perché muoio dentro
sai che non lo ammetto, vorrei scomparire per poi ritrovarmi da solo con te
lascio il tempo scorrere, una clessidra con gocce di sangue, non la rompere (dai)

Bridge Icaro:
Dai non andare via
proprio ora
con te sto sulla luna
lascio casa mia
stella cadente
io e te su un’astronave

Musica e Rumore

Ritornello:
Io lascerò
che sia il vuoto a cantare uh yeah
io Lascerò
che sia il tempo a cambiare uh yeah
Io lascerò
io lascerò
io lascerò

Io lascerò
che sia il vuoto a cantare uh yeah
io Lascerò
che sia il tempo a cambiare uh yeah
Si lo farò

Categorie
BLOG

Fa’ Chell’ Che ‘A Fa’ ispirata a Mare Fuori autori, cantanti, testo

La canzone FaChell’ Che ‘A Fa’ nasce sulla scia della serie RAI Mare Fuori, ispirata d una scena di un episodio in cui Ciro (Giacomo Giorgio) ed Edoardo (Matteo Paolillo) parlano tra loro e si confrontano. Il brano è uscito sulle piattaforme nel 2020 sul canale Spotify di Matteo Paolillo in arte Icaro.

Fa’ Chell’ Che ‘A Fa’ autori e cantanti

Il brano ha un testo esplicito: Si deve fare quello che va fatto! Perché è questo il codice dei boss della Camorra ed anche il codice che rispettano i piccoli boss, quelli giovani, quelli che non hanno avuto alternative perché provengono da una realtà familiare che non lascia libera scelta ne vie di uscita, se non solo raramente.

Fa’ Chell’ Che ‘A Fa’ nel testo, esprime a pieno questo concetto con uno scambio di frasi tra Edoardo, il giovane boss poeta e Ciro, figlio di uno dei boss di un clan camorristico molto importante.

La serie televisiva Mare Fuori e la seconda stagione

Dopo il successo della prima stagione di Mare Fuori e il riscontro positivo della sigla della serie televisiva ‘O Mar For di Lolloflow , cantata da Matteo Paolillo (Edoardo nella serie), è in lavorazione la seconda stagione di Mare Fuori che sarà sugli schermi in autunno.

La serie narra uno spaccato di vita sociale articolato tra miseria e delinquenza. Gli attori, molti dei quali giovanissimi, si trovano ad affrontare prove di vita davvero molto dure per la loro giovane età. Nella serie TV RAI, Edoardo, Ciro, Carmine, Naditza, Cardiotrap, insieme a Serena e molti altri, vivono e raccontano la loro storia.

A dar risalto agli epiloghi si colloca la colonna sonora di Lentini e le musiche di Lolloflow come quella che caratterizza la sigla ‘O Mar For, testo di Matteo Paolillo.

Mare Fuori, è caratterizzato da un cast molto giovane, supportato da attori del calibro di  Carolina Crescentini (direttrice), e Massimo Esposito (comandante polizia penitenziaria).

Fa’ Chell’ Che A’ Fa’ testo e traduzione

La canzone è articolata tra frasi botta e risposta che i due personaggi della serie Rai Edoardo e Ciro, si scambiano al telefono. Il brano lo trovate in spotify > Fa’ Chell’ Che A’ Fa’

TESTO

Il testo della canzone della canzone Fa’ Chell’ Che A’ Fa’ ha una parte in dialetto napoletano (e relativa traduzione più la parte finale che è parlata e cantata in italiano). Il brano ha inizio con il suono del telefono che squilla.

Drin…
Skit
Edoardo: Pronto, Cirù.
Ciro: Eduà ciamma vrè, ti devo parlare
Edoardo: Ma che è succies

Ciro: Chell ca era succer’r.
M’ann mis ‘o fierr mman e mann itt’ spar.

[Pronto, Ciro – Edoardo ci dobbiamo vedere, ti devo parlare. Ma che è successo? E’ successo quello che doveva succedere. Mi hanno messo la pistola (fierr) in mano e mi hanno detto spara.]

1° STROFA

[Mi ricordo da bambino (criatur), il pallone tirato sul muro; i tiri con i buchi muro. Questo quartiere senza scuse(senza via di uscita lascito a se senza scuse)]


M’arricord ra criatur
‘O pallon rind o mur
‘E mur che purtus stu quartier senza scus

Ij sò Maradon e tu Pelè (due grandi calciatori della storia del calcio)
Tu ma pass e ij ta pass a te (tu mi passi la palla ed io la passo a te)
Eri già un piccolo re’ ey (eri già un piccolo re)

[Fai conto, Tony Montana, uh come è forte Edoardo. Accenditi questa cannetta, e lo guardiamo dal divano, a te piace come spara, mi sarei fatto la moglie… Guadagniamo i soldi e li spendiamo la sera].

Miett a Tony Montana (ua comm è fort Eduà)

Appicc sta cannett cio guardamm ro divan

A te piac comm spar
Ij m facess a muglier

Abbuscamm ‘e rnar
E ci spnnimm a ser

[Don Salvatore, oggi non andiamo a scuola, andiamo a giocare con le pistole, giù spiaggia sotto al sole. Parte un colpo e uccido “un cane”: (cazzo hai fatto), tu lo seppellisci, ed io inizio a tremare].

Don Salvatò
Ogg nun c jamm a scol
Jamm a pazzià che fierr basc a spiagg sott ‘o sol

Parte un colpo e uccido un cane (cazz ‘e fatt)
Tu lo seppellisci e io inizio a tremare.

[Non lo dire a nessuno, da qui non si torna indietro. Da oggi non tremiamo neanche davanti a San Pietro. Ci tagliamo le mani (facciamo giuramento di sangue) il sangue sulle pietre, da questo momento in poi mantieni questo segreto].

No dicere a nisciun, accà n s torn arret
Ra ogg nun tremamm manc nnanz a San Pietr
C tagliamm e mman, ‘o sang ngopp e pret
A stu mument in poj mantien stu segret

II STROFA

Fa chell che ea fa Cirù ij t guard e spall
Nu guarda nfacc a nisciun ca chill e nu Nfam
(Francè)
O sacc ca p te è nu Cumpagn
Ma mo e fa vrè a t quant ca over tien e palle

[Fai quello che devi fare, io ti guardo le spalle, non guardare in faccia nessuno che quello è un infame. Lo so che per te (Francesco) è un amico, ma ora fai vedere a tutti quanti che hai le palle (che sei forte)].

Adesso non sorridi più, non siamo più bambini.
Ricordi quando sfrecciavamo sui motorini.
Siamo nati ultimi, ma moriremo per primi.
Non tremiamo più ormai abbracciamo i nostri destini.

E senti sti respiri il cervello su di giri.
Spara a quei barattolini come se fossero vivi

(Ho paura)
No tu non ce l’hai.
Stai tranquillo ce la fai…
La tigre e la pantera nera non muoiono mai.

Stamm a sentì Eduà
A ‘e tarantell ‘o saj so abituat
Ma rind a cell ‘o fatt è nat

[Stammi a sentire Edoardo, sono abituato ai guai, ma in cella è un’altra cosa].

Devi essere gli occhi miei.
Capito il concetto?
Fai quello che devi fare e poi ti aspetto dentro…

👉 Instagram Lolloflow

👉 Instagram Matteo Paolillo

👉 Instagram Giacomo Giorgio